Asilo Aziendale Atlas Concorde

Edilizia scolastica

Studio Lugli Architettura

Anno

2013/2014

Luogo

Ubersetto di Fiorano Modenese (MO), Emilia Romagna

Proprietà

Privata (Gruppo Concorde SPA)

Servizi

Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Direzione lavori

Studio Lugli Architettura

Anno

2013/2014

Luogo

Ubersetto di Fiorano Modenese (MO), Emilia Romagna

Proprietà

Privata (Gruppo Concorde SPA)

Servizi

Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Direzione lavori

Fin da subito, è stata chiara la criticità del sito prescelto ove ubicare l’edificio. Da un lato la presenza diffusa di insediamenti industriali e dall’altro le vie di comunicazione Primo Tronco via Viazza Comunale e via Canaletto ci hanno fatto propendere per un organismo architettonico che si dimostrasse in qualche modo protettivo, chiuso, introverso ma bendisposto ad accogliere.

L’impianto planimetrico, sebbene appaia di rigida impostazione, consente una flessibile fruizione degli spazi, in particolare in rapporto all’uso delle aree esterne.

La prima intenzione, sin dall’inizio, è stata quella di garantire grande permeabilità visiva tra una sezione e l’altra e tra gli spazi in generale, per consentire la massima “trasparenza”.

Per ottenere ciò, abbiamo concepito uno schema con due corti esterne sulle quali si affacciano le sezioni e la sala centrale polifunzionale. Questo ha consentito oltretutto di offrire alle tre sezioni le medesime condizioni di orientamento ed esposizione solare.

La tipologia a corte crea una sorta d’intimità dello spazio pur mantenendo, grazie alle vetrate, un’elevata capacità di penetrazione dello spazio circostante.

Una delle scelte fondamentali compiute dalla committenza è stata di dotare l’asilo nido di una cucina per la preparazione dei cibi. Abbiamo pensato fosse importante mettere in stretta relazione lo spazio collettivo centrale dell’asilo con la cucina, luogo privilegiato ed elettivo nella tradizione dell’abitare, utilizzando pareti vetrate, consentendo di cogliere e intravedere dagli spazi prospicienti attrezzature come pentole, mestoli e coperchi e di percepire i vapori e gli odori che appartengono alla sfera propriamente domestica.

Abbiamo cercato di dare una forte connotazione di riconoscibilità allo spazio, di identificazione nei luoghi ai quali siamo più affezionati.

Di qui il tentativo di connettere il valore del luogo cucina, con tutte le implicazioni ad esso legate, ad uno spazio in qualche modo provvisorio e non domestico.

La possibilità data ai genitori soggetti al turno lavorativo di pranzare insieme ai figli e alle figlie nella sala polifunzionale, rende di fatto questo intento realizzato: la riproposizione dell’habitat domestico ad una scala più dilatata e collettiva.

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